21/12/2021 – Sembra che sia arrivata l’ora di fare un salto quantico nel futuro, nel virtuale e in tutto ciò che fino a ieri sembrava essere relegato alla sci-fiction o qualche sperimentazione confinata in una rete chiusa.
Il Metaverso è un termine che si sta diffondendo a velocità vertiginosa, ancora non molto ben compreso eppure ormai presente in ogni momento in ogni articolo o ogni news che ci capita di leggere ogni giorno. Sembra essere scattata una febbre collettiva verso questo nuovo mondo, luogo non luogo, in cui si stanno affrettando esperti, innovatori, trascinatori, brand di fama, con l’obiettivo di … beh, in realtà senza un obiettivo ben preciso, ma più che altro con l’idea o l’aspirazione di trovare un nuovo spazio in cui mostrare, virtualmente, ciò che già viene mostrato.
Si, è vero, la tecnologia in questo caso sposa gli strumenti avanzati del digitale, arriva a offrire garanzie di proprietà e unicità grazie all’NFT che al momento è la condizione essenziale per passeggiare nel Metaverso e poter sfruttare le opportunità commerciali che attualmente sono un po’ astratte. Ma è un dato di fatto che il movimento è iniziato e molte sono le grandi aziende che stanno aprendo virtualmente i loro presidi commerciali e istituzionali in questo nuovo spazio, tutto da definire.
Esperti, trend setter e centri studio indicano il Metaverso come una nuova frontiera da conquistare al più presto, Fondazione Altagamma ha addirittura annunciato che il metaverso sarà la nuova sfida per le imprese del lusso che si distinguono per la loro abilità nel saper gestire la rete, dopo la presentazione dei suoi Digital Awards che evidenziano come questa accelerazione nel digital ha reso più labile il confine tra l’esperienza fisica e quella virtuale (i Premi Digitali Altagamma mappano ogni anno il peso e la qualità della presenza digitale dei Brand). E sono molti i casi di aziende note, da Gucci a Bulgari, a Kartell, a Hotel De Russie, per spaziare un po’ in tutti i settori, che hanno investito sulla loro presenza a livello virtuale in modo da offrire servizi e soluzioni online a tutto tondo.
Ma se i grandi brand trovano facilmente la via della virtualizzazione, in ragione della loro notorietà e della copertura del mercato con tanti punti vendita o comunque una presenza molto consolidata, questa doppia vita delle imprese comuni, concretamente, cosa consente e cosa comporta ?
Iniziamo col dire che la vita virtuale in un luogo virtuale, se possiamo usare queste definizioni sommarie, non rappresentano una duplicazione della vita delle persone e di conseguenza delle imprese, quanto piuttosto un ambiente all’interno del quale possono svolgersi alcune dinamiche, relazionali e commerciali, utilizzando il tempo in connessione (importante) e gli strumenti di interazione (che rimangono strumenti).
L’impresa deve pertanto fare i conti sempre con la realtà ordinaria, quella fatta di tempi, spazi e costi con cui rapportarsi nel definire la sua posizione, il suo posizionamento, il suo ruolo, comprendere quindi con quale combinazione di piattaforme online operare e cosa comunicare su ciascuna di queste.
La presenza virtuale parte da questa premessa; il mio brand inizialmente ha una presenza tradizionale, conosciuto attraverso la comunicazione di un sito web o di un mailing, che rimandano alla disponibilità di un prodotto o un servizio, dietro al quale c’è qualcuno che lo realizza, lo spedisce, lo fornisce. Il fatto che si utilizzi un sito web, un profilo social o un mailing non cambia questa condizione “fisica”, perché quelli sono solo strumenti a disposizione della fase di comunicazione e gestione di una relazione commerciale tradizionale.
Il Metaverso dovrebbe, in teoria, rivoluzionare questa realtà. Tutto ciò che accade rimane nel virtuale, non ha pertanto una materializzazione in un prodotto o un servizio che vede due utenti, reali, a contatto. In teoria, perché questo apre a un nuovo scenario, completamente nuovo, per il quale non abbiamo ancora disponibilità di tutta la strumentazione necessaria affinché si possa veramente parlare di un reale (paradossalmente) metaverso, come realtà virtuale, catena del valore virtuale completa, sistemi di redemption funzionanti a livello globale, standard universale dei sistemi di certificazione del valore di un prodotto o servizio (anche se con gli NFT si inizia a vedere la luce), cultura diffusa delle funzioni e degli strumenti virtuali con cui sostenere l’economia (virtuale).
Ci si può quindi, per il momento, solo preparare ad una rivoluzione che richiede del tempo per poter essere una nuova realtà di riferimento, ma che può offrire un’opportunità nel processo di innovazione delle imprese, al di là dei tecnicismi e delle funzioni commerciali on-line che sostanzialmente già esistono.
Prevalentemente un principio di innovazione nella sua strategia di brand !
Occupare uno posto in prima fila nel Metaverso, a livello aziendale, non darà un privilegio a livello commerciale, anzi, comporterà un lavoro aggiuntivo. Ma consente da subito di apprendere come portare ad un nuovo livello la strategia di brand, facendo funzionare al meglio la “brand experience” e portando valore alla c.d. “brand reputation”, quindi un’innovazione di processo. All’interno di questa innovazione di processo, si potrà anche, ma non obbligatoriamente, considerare l’opportunità di acquisire alcuni strumenti digitali con cui potenziare la strategia e garantire il valore di alcuni elementi esclusivi, capitale aziendale.
In tal senso è bene lavorare sulla ridefinizione di alcuni aspetti che caratterizzano e connotano il brand aziendale, tracciando una nuova storia che man mano rivelerà nuovi tratti dell’impresa, riversando contenuti e interazioni con il mercato fatto di utenti, clienti, follower e curiosi in un piano di comunicazione ad hoc.
Una preparazione ad un futuro forse prossimo, in cui magari sarà effettivamente più semplice, utile e profittevole gestire tutta la vita dell’impresa (o magari di una business unit dedicata a questo … strategicamente parlando .. ) nel Metaverso, con maggiore cognizione di causa e soprattutto con le premesse giuste.
A tal fine, se siete interessati ad una valutazione di opportunità per la vostra impresa,
contattateci inviando una mail a: management@mito.org.uk