24/01/2023 – Parlare di “innovazione” e “rigenerazione” ci riporta spesso alle tematiche ambientali, alle questioni legate al riutilizzo, al risparmio e alla salvaguardia dell’ambiente.
In realtà, c’è un altro aspetto che riguarda il territorio in quanto risorsa che ospita popolazione e elementi naturali ed è legato alle condizioni di vita e di lavoro che inevitabilmente caratterizzano lo stato di salute del contesto territoriale, esaltando (o mortificando) le opportunità di sviluppo.
L’innovazione quindi dello stesso ambiente socio-economico e la rigenerazione del contesto naturale, edilizio, produttivo, con i quali poter creare modernità e quindi offrire opportunità anziché disagio o gap rispetto alle aree più sviluppate.
Sulla base di questa premessa, un territorio può essere reso attrattivo grazie ad una combinazione ideale di caratteristiche naturali e climatiche, infrastrutturali e sociali, fino a diventare uno spazio interessante cui destinare investimenti, nei settori del turismo, dell’edilizia residenziale, degli insediamenti produttivi.
Questo richiede un buon collegamento fra sistema dell’associazionismo, sistema pubblico e sistema imprenditoriale, certamente un scenario complesso, ma è bene ricordare che il mercato sta cambiando velocemente e non possiamo più considerare pubblico e privato come compartimenti stagni, non solo a livello organizzativo e come metodologie, ma anche in termini di interesse da parte degli investitori.
Chi ha esigenza di investire richiede un territorio capace di offrire condizioni ideali per un investimento e quindi anche la presenza di un indotto di produzioni e servizi con cui far funzionare il suo modello di business. E da qui che nascono le opportunità in termini di innovazione e rigenerazione di un territorio, da una progettualità che miri a creare i presupposti necessari per rendere attrattivo un luogo, una location, una realtà aziendale con cui sviluppare un’azione strategica.
L’innovazione risiede quindi nella capacità di rileggere i luoghi, creare servizi e infrastrutture tecnologicamente adeguate, la rigenerazione consiste nel rigenerare spazi e ambienti, ma anche persone e professionalità, con un pizzico di visione che consenta di scrivere un futuro più moderno e interessante del territorio, in chiave strategica e guardando alle opportunità.
Ci sono diversi esempi di territorio aperto all’innovazione e alla rigenerazione in questo senso intesa, si possono costruire progettualità molto interessanti e utili, soprattutto si possono creare opportunità per più stakeholders contemporaneamente. E’ compito di un Comune, un’unione di Comuni, un’associazione di sviluppo territoriale o un Ente del sistema associativo delle imprese immaginare una direzione e renderla concreta incontrando aziende interessate a creare partnership strategiche in logica win-win.
Consorzi di promozione e sviluppo territoriale, agenzia di marketing e sviluppo territoriale come quelle di Cortina d’Ampezzo o dell’Alta Val Badia ad esempio, hanno sviluppato interessanti programmi di collaborazione con realtà aziendali nazionali ed internazionali, cui offrire luoghi, servizi, comunicazione, eventi, facilities e da cui ricevere in cambio la presenza di un brand noto sul territorio, l’organizzazione di attività sportive o culturali, la gestione di alcune campagne di comunicazione.
E poi la formazione di professionalità adeguate, in grado prima di intravedere questo scenario di opportunità e poi di cavalcarle con l’acquisizione di competenze e di metodologia. Un compito che tocca agli Enti di formazione e alle stesse realtà deputate allo sviluppo territoriale. E un esempio tangibile è il Master in “Manager dello Sviluppo Territoriale per Innovazione, rigenerazione, futuro, sostenibilità e benessere” organizzato in Puglia e attualmente in svolgimento.
Che si sia un Ente o un’azienda è importante guardare decisamente al futuro, agendo oggi con progettualità molto innovative e talvolta “di rottura” rispetto all’ordinario e all’attuale. Le opportunità oggi sono più avanti di noi, viaggiano sulle nuove tecnologie della società dell’informazione e del digitale, si creano sulla base di un approccio sistemico, in rete e profondamente diverso rispetto a quanto si intendeva prima con i termini generalisti di “marketing” , “marketing territoriale”, “sviluppo” e simili.
Oggi abbiamo molte più dinamiche differenti, tanti schemi economici e anche organizzativi sono cambiati radicalmente, la realtà territoriale si è frammentata molto e ci sono modelli di business molto diversi, in cui la tecnologia modifica tempi e ritmi di un impegno che l’imprenditore deve considerare come un continuo aggiornamento e non come un punto d’arrivo.
Lavorando con queste premesse è possibile intravedere scenari diversi e trovare spazi di mercato in cui dare soddisfazione alla propria capacità.