19/09/2022 – Le migliori opportunità di sviluppo a livello internazionale vanno di pari passo con i dati di crescita dei Paesi in cui ci sono riforme, progetti innovativi e consenso da parte degli investitori.
Come sempre, elemento comune a queste condizioni di sviluppo è la capacità di un mercato di mostrare vitalità e visione, non solo la presenza di risorse o di luoghi in cui investire. E nell’attuale scena internazionale, l’Arabia Saudita ha registrato il maggior incremento del prodotto interno lordo negli ultimi dieci anni ed è stata indicata dall’agenzia di rating Standard&Poor’s come mercato dalle ottime prospettive di sviluppo nel lungo periodo.
Al di là della ragioni tecnico-finanziarie che hanno portato l’Arabia Saudita ad una rapida ripresa dopo la pandemia, ci sono però anche altre ragioni che risiedono in una capacità di vedere oltre ed elaborare un piano futuro per il Paese; e questo piano è il “Vision 2030“.
Sotto il cappello di “Vision 2030” rientrano iniziative che abbracciano tanto la società, quanto l’economia saudita e che investono il welfare della popolazione prima di tutto. Aumentare l’aspettativa di vita media e rivedere il ruolo delle donne, creare un fondo d’investimento sovrano che punti sull’innovazione e la tecnologia ma anche entrare tra le prime potenze economiche mondiali, riducendo al contempo il contributo del petrolio dal totale del prodotto interno lordo, puntando anche su imponenti ed esotici piani infrastrutturali che costituiscono l’ossatura di un sistema efficace su cui creare sviluppo.
Naturalmente un occhio di riguardo è stato con un importante investimento per progettare e realizzare un metaverso capace di integrarsi e migliorare l’esperienza di vita nelle città del futuro, rivolgendo questo ambiente tecnologico più ai servizi che al business, con l’obiettivo strategico di rendere l’Arabia Saudita un luogo capace di attrarre talenti e investimenti stranieri.
Un impegno particolare è riservato a creare un ecosistema vantaggioso per le Start-up locali e non, considerate il vero motore dell’innovazione e soprattutto delle idee più fresche e promettenti. A tal fine sono state progettate delle iniziative per favorire l’accesso di start-up dai Paesi esteri con cui il governo Saudita collabora e intende rafforzare i legami economici: fra queste ad esempio The Garage: Start-up District. Il termine garage è stato scelto per celebrare lo spirito pionieristico che ha permesso a molte società della Silicon Valley di ergersi dalle loro umili origini, diventando dei colossi. Nella pratica Riyadh ospiterà un nuovo distretto dedicato alle start-up e alle aziende che dovranno incubarle e farle crescere, un mix di infrastrutture, centri di ricerca, università e tutto quello che serve per creare l’humus necessario a far sì che buone idee diventino ottimi prodotti.
Una strategia che punta tutto sull’innovazione, ma lo fa da una prospettiva diversa. Non direttamente l’innovazione di prodotto e dell’industria, quando l’innovazione del modo di vivere, lavorare e intendere il futuro, ponendosi come obiettivo nel Master Plan la creazione di un ecosistema socio-economico attrattivo. Un esempio che forse anche qui in Italia dovremmo elaborare con la nostra cultura e il nostro contesto geo-economico.