E’ sempre più frequente l’offerta di servizi di personalizzazione da parte di imprese attente al rapporto con la clientela, interessate a fornire un servizio in più e qualificato con il quale sviluppare un rapporto cliente più duraturo.
Spesso però l’azienda lavora in ottica di servizio e non in ottica di brand, concentrando gli sforzi sul prodotto e non su strategie che possono essere ridisegnate per esaltare e innovare il posizionamento dell’impresa, creando così una forte identità in grado di far spiccare il brand su uno specifico mercato, con un’offerta di valori strettamente connessi alla storia aziendale, alla tradizione produttiva, al processo di innovazione adottato, agli obiettivi di crescita.
Tutto ciò rappresenta un “concept” che l’azienda può articolare in una strategia finalizzata a comprendere esattamente che tipo di comunicazione adottare nei confronti di partner, clienti, canali commerciali in cui offrire i suoi prodotti e relativi servizi.
Se questo processo viene reso “modello”, la personalizzazione non rimane un semplice servizio, ma funziona come un componente di un modello di business su cui investire tempo e risorse.
Molto spesso infatti i servizi “su misura” comportano dei costi che l’azienda fa fatica a coprire, idealmente considerati come investimento in immagine e comunicazione.
Una organica strategia di brand consente – invece – di sfruttare questa capacità e l’ideazione del servizio per potenziare l’azione di mercato, entrando in contesti commerciali e dinamiche relazionali con cui ottenere performances e ritorni superiori, ma soprattutto duraturi nel tempo.
Un piano di lavoro così strutturato può essere sviluppato a partire da zero, così come – anche – in caso di presenza di un servizio di personalizzazione.
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