Nikola Tesla, fisico e ingegnere vissuto fino al 1943, è stato un vero visionario in materia di elettromagnetismo e corrente alternata e un nuovo visionario dei nostri tempi, Elon Musk, ha deciso di omaggiare la figura dello scienziato con il suo famoso progetto TESLA, una scommessa tecnologica e di mercato, che fra innumerevoli alti e bassi ha certamente scosso il mondo della mobilità elettrica per automobili.
Le auto Tesla hanno rapidamente portato su strada tecnologie che fino a pochissimo tempo fa non erano neppure lontanamente immaginabili, guidando ancora oggi la crociata verso il futuro di quel prodotto – l’auto – che sostanzialmente è sempre lo stesso da circa un secolo. Elettrico puro, guida autonoma, connessione in rete fra veicoli, sono solo alcuni dei nuovi valori per la mobilità del futuro che è in continua lavorazione nel quartier generale Tesla in California. Ma Musk non si ferma mai e in aggiunta alle sue attività spaziali e su sistemi di trasporto terrestre iperveloci e sottovuoto, da tempo lavora anche al settore “trasporti su strada”, immaginando un futuro migliore a livello di sostenibilità ambientale e di sicurezza per i veicoli pesanti.
Ma lo fa con una precisa strategia di brand, perché il posizionamento dell’azienda consenta di esprimere in modo chiaro obiettivi, priorità, logiche e anche investimenti. E questo, attraverso un accurata analisi del contesto di riferimento, ha portato alla diversificazione di brand con la creazione di un marchio autonomo, che mantenendo coerenza con l’ispirazione iniziale, trova nel nome del fisico serbo la risposta adatta: NIKOLA.
Il progetto prevede uno sviluppo in due direzioni, data la natura dei mezzi che devono affrontare lunghe distanze ottimizzando tempi e prestazioni, quindi elettrico ed idrogeno.
NIKOLA ha infatti da poco stipulato un accordo con CNH Industrial, con l’obiettivo di lavorare al risultato “emissioni zero” nel settore dei veicoli pesanti e il primo frutto di questa collaborazione è “Nikola Tre”, un camion elettrico e a idrogeno presentato a Torino e che potrebbe essere prodotto anche in Italia. Le prime consegne sono previste per il 2021 e l’obiettivo è crescere dell’1% all’anno nei primi 5 anni.